Non provo spavento
per quello che è accaduto.
Spero in un mondo
bastante a trattenere
le ultime cose di noi
dimentico delle partenze,
dei saluti, dei baci.
Chi meglio di me conosce
i tuoi bisogni, i desideri.
Sono il nemico numero uno
il vicino della porta accanto
il povero folle che nulla
possiede se non la follia.
Che colpa ho se t’amo
di una sete smisurata
che non ha tramonto
e per farne uno simile
di amore tra altri mille
dovrai frugare.
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