martedì 31 maggio 2011

Tanto chi vuoi che mi legga

Sei andata via
e continuo a fingere
tutto tornerà come prima
le gioie verranno ancora
qualcosa di buono si presta

Mentre conto i giorni al contrario
il tuo nome lo incontro
dietro un angolo
alla cassa del market
alle pause caffè
nella mia camera da solo.

Da queste parti arriva
una luce opaca
da perdersi a volte
ma chissenefrega se
sei venuta da lontano
in fondo hai mirato al cuore
spaccandolo come una nuvola
consegnandomi tanti dubbi.

Se l’unico modo di resistere
è scrivere
allora lo farò per altri cent’anni
tanto chi vuoi che mi legga.

2 commenti:

  1. il mio, nostro imprevedibile poeta quotidiano...

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  2. ..io ti leggo.in una banale mattina di luglio. banale ma meravigliosa.

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